La nostra esperienza di alternanza scuola-lavoro


L’APUG nel corso dell’anno accademico 2015-2016 ha accolto 39 ragazzi dei licei romani Visconti, Virgilio e Aristofane nell’ambito delle attività previste per l’alternanza scuola-lavoro dalla recente riforma scolastica.

La nostra proposta formativa, sulla scia dell’esperienza maturata nel Progetto Clavius@school, è partita dall’osservazione di alcuni fenomeni sociali legati al mondo dei beni culturali. Sono stati letti articoli di riviste specializzate, analizzati i criteri di valutazione indicati dall’Unesco per selezionare i beni patrimonio dell’Umanità ed infine sono stati presentati alcuni esempi di differenti modalità di scelta e conservazione dei beni culturali a seconda del periodo storico e del contesto geografico.

L’attività che per gli studenti è risultata più stimolante è stata l’analisi di documenti manoscritti. Nel complesso hanno realizzato tutte le fasi di conservazione e descrizione del documento manoscritto:

  • Analisi degli elementi materiali di cui è composto il codice (carta, filigrane, inchiostri, sigilli, etc.)
  • Valutazione dello stato di conservazione dei materiali con un’attenzione particolare al rilevamento di tutti gli interventi di restauro pregressi
  • Spolveratura manuale delle carte in depolveratore
  • Realizzazione di una scheda di catalogo per i manoscritti e relativa catalogazione
  • Digitalizzazione secondo diverse modalità di acquisizione per esaltare anche gli elementi materiali e non solo il testo
  • Trascrizione dei testi ed annotazione

Di seguito le sintesi dei lavori realizzate dagli stessi studenti che ringraziamo per la serietà, l’impegno e l’entusiasmo con cui hanno risposto a ogni nostra sollecitazione.

Liceo Visconti (4-9 aprile)

Liceo Virgilio (2-6 maggio)

Corriere de l'Archivio

Liceo Aristofane (13-16 giugno)

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2 risposte a "La nostra esperienza di alternanza scuola-lavoro"

  1. Complimenti per l’ottimo lavoro svolto e auguri per quello che verrà. La mia breve esperienza di insegnante di liceo risale molto indietro nel tempo, ma ricordo bene quale e quanto fascino suscitano negli studenti i libri e le antiche carte. L’auspicio è quello che la curiosità del momento vada oltre e nel proseguimento degli studi ci sia qualcuno disposto a proseguire per questa strada. Se mettiamo da parte – perché non servono – il latino, il greco e la paleografia, tra qualche generazione pochi e forse nessuno sarà più in grado di leggere un codice o un testo scritto in anni lontani. Saluti cordiali da un esemplare in estinzione.

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