Il Fondo Imoda: lo sviluppo di un’eredità umana


Il 23 ottobre 2024 ho incontrato padre Franco Imoda SJ in un piccolo ufficio di Palazzo Frascara, munita di materiale per registrare e scrivere e un elenco di domande sorte durante il trattamento del materiale d’archivio. Non avevo mai incontrato padre Imoda prima di quel giorno e non sapevo bene cosa aspettarmi dal nostro confronto: di lui avevo solo le informazioni raccolte in vista dell’incontro, una presentazione ricevuta da p. Morales e la montagna delle sue carte.

Poche settimane prima del nostro incontro, infatti, ricevetti i documenti che costituivano il suo archivio destinati alla conservazione perpetua: quattro grosse scatole stracolme di carte, più o meno raccolte in fascicoli identificabili con un tema e organizzati in anni di corso. Come in ogni caso di ricezione di materiale destinato a far parte delle collezioni dell’archivio storico, le prime azioni da intraprendere riguardarono la valutazione dello stato di conservazione e le relative misure preventive da mettere in atto rispetto al materiale. La prima misura è stata quella dell’accurata spolveratura delle carte, al fine di rimuovere tutti i residui presenti. In seguito, si è proceduto con il condizionamento del materiale: sono state rimosse le cartelline in cartoncino e plastica, le graffette, le spille e tutti gli elementi di corredo di materiale metallico e adesivo o in cattivo stato di conservazione; i fascicoli sono stati sostituiti con cartelle in materiale conservativo antiacido.

Il condizionamento del fondo non è però stato seguito dalle fondamentali attività di inventariazione e catalogazione, che ci prefissiamo di svolgere in un secondo momento e possibilmente con il supporto di un esperto della materia. Per il momento, il materiale è stato organizzato in undici cartelle numerate, che non riflettono un ordine particolare ma servono a suddividere il vasto insieme di documenti in modo funzionale, rispettando l’ordine con cui sono giunti in archivio. Rispetto a questo ordine, P. Imoda ha precisato che non c’è una divisione tematica rigida, ma una logica di raccolta che rispecchia i contenuti del corso: proprio per questo, la guida principale per l’organizzazione del fondo potrà essere il libro Sviluppo umano, psicologia e mistero (1993), opera che raccoglie i risultati scientifici del lungo lavoro di P. Imoda, in particolare seguendo l’indice dei contenuti.

Da un punto di vista oggettivo e materiale, il fondo archivistico di P. Imoda costituisce il risultato di trent’anni di insegnamento e ricerca, una raccolta di documenti, seminari e letture che hanno costituito il cuore del suo corso universitario, portato avanti anche durante gli anni in cui ha ricoperto la carica di Rettore (1998-2004) e di Preside dell’Istituto di Psicologia (1993-1998), di cui è stato anche cofondatore. La peculiarità del fondo è legata al sistema di docenza non tradizionale che veniva portato avanti: il corso era strutturato su seminari a cadenza settimanale, nell’ambito dei quali gli studenti elaboravano le letture assegnate e proponevano delle domande. Il coinvolgimento attivo e l’approccio interattivo del corso si rispecchiano nel fondo stesso, in cui numerosissime sono anche le testimonianze degli studenti.

Riflettendo sulla composizione del fondo, possiamo affermare che esso non è solo una raccolta di documenti accademici, ma rappresenta un’eredità personale di P. Imoda, il risultato di un lavoro di trent’anni che vuole continuare a essere utile per chi verrà dopo di lui. “Questo fondo è il frutto di lunghe ricerche e riflessioni, e mi auguro che possa servire anche a chi studierà i temi che ho trattato” ha affermato. L’idea di “integrare” la psicologia con la dimensione spirituale ha avuto un ruolo centrale nel suo approccio educativo. Come ha sottolineato, l’obiettivo non era quello di escludere chi manifestava problematiche, ma di esplorare come la psicologia potesse servire positivamente nel percorso di maturazione psicologica e spirituale degli individui.

Il fondo archivistico di P. Imoda non è solo una raccolta di documenti: è un’eredità educativa e umana che abbraccia decenni di riflessioni sulla psicologia, l’antropologia e la spiritualità. Il suo approccio formativo ha influenzato generazioni di studenti e continua a farlo, nonostante i cambiamenti nel panorama educativo. L’obiettivo di P. Imoda è sempre stato quello di promuovere una comprensione integrata della crescita umana, in cui la psicologia e la spiritualità non sono separate, ma si intrecciano per favorire una maturazione più completa e armoniosa. Un’eredità che, come ha dichiarato lui stesso, spera possa continuare a servire e ispirare anche nei prossimi decenni.


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Una risposta a "Il Fondo Imoda: lo sviluppo di un’eredità umana"

  1. Carissima Alice grazie del prezioso lavoro di presentazione del fondo sullo sviluppo umano. Non mi aspettavo questo “lavoro” sul mio contributo che gentilmente il P. Morales mi ha chiesto di consegnare all’Archivio PUG e lei ha gentilmente e preziosamente riordinato. Veramente grazie

    Franco Imoda SJ

    Il giorno lun 2 dic 2024 alle ore 10:17 Archives of Pontifical Gregorian

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