Le officine dell’Archivio in tempo di Quaresima


L’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana promuove una serie di giornate di studio che mirano a far conoscere a una più ampia cerchia di studiosi il proprio patrimonio documentale.

Le giornate di studio si svolgono in due momenti. Nella mattinata i relatori illustrano il tema della giornata.  Al pomeriggio si tiene un seminario che ha come fulcro un codice dell’archivio relativo al tema prescelto.

Nel seminario pomeridiano si considera la materialità di alcuni documenti scelti per la giornata. Le osservazioni riguardanti la conservazione dei documenti sono utili alla loro fruibilità e consentono una comprensione più vasta della loro enunciazione.

Rogier van der Weyden, Deposizione dalla Croce (1435-40).

La domanda τί κλαίεις; (Perché piangi?) attraversa i tempi: dalla letteratura classica passando per quella biblica. Donna perché piangi? è l’interrogativo che riecheggia sulla soglia della tomba vuota la mattina della Risurrezione. Per il cristianesimo medievale, le lacrime saranno raccolte come donum lacrimarum. Per Roberto Bellarmino, la Chiesa militante è una columba semper gemente. La domanda però evoca la ineliminabile ambiguità del pianto. A partire dalla metà del XVII secolo, il pianto sarà osservato da altre prospettive e sarà considerato nei traités des passions. 

La varietà di contesti in cui la domanda si è generata impedisce allo storico di stabilire una indiscriminata continuità del pianto ma offre un’occasione per considerare lo scorrere delle lacrime fino ai nostri giorni.

Luisa Ciammitti ha lavorato dal 1977 al 2014 nella Soprintendenza per i beni artistici e storici. Ha partecipato al restauro del Compianto di Niccolò dell’Arca, eseguito nel 1984. Ne seguì una mostra su Francesco del Cossa, Ercole de’ Roberti e Niccolò dell’Arca, per la quale curò la sezione dedicata al Compianto e quella riguardante la distrutta cappella Garganelli. Ha diretto la Pinacoteca Nazionale di Ferrara dal 2004 al 2014.

La sua ricerca si focalizza intorno ai rapporti tra performance teatrale e cultura religiosa in età moderna. Si occupa anche del teatro nei collegi della Compagnia di Gesù (XIX-XX secolo).

Insegna storia moderna nella Facoltà di Storia e beni culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana. Direttore dell’Archivio Storico, si occupa di storiografia gesuitica.

Scrisse diverse opere spirituali tra cui l’Antidoto prezioso contro il peccato mortale. La dispersione e complessità del suo lascito manoscritto rappresenta tuttora un enigma per la comprensione della sua scrittura.

Molte di queste carte si presentano soprascritte a più riprese, fortemente inchiostrate e perforate. Possono osservarsi alcuni disegni come croci e teschi. Certe parole risaltano tra le altre: Iesus, Maria, bona morte, breves dies, della morte temo, ultima boccata …: Iesus, Maria, bona morte, breves dies, della morte temo, ultima boccata …

Niccolò dell’Arca, Compianto sul Cristo morto (1490).

Il compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca che si conserva nella chiesa di Santa Maria della Vita (Bologna), con le sue Marie sterminatamente piangenti (C. Malvasia, Le pitture di Bologna, 1686), sembra attraversare i tempi. 

Luisa Ciammitti, autrice di L’Arca di Niccolò. Riflessioni e documenti (Marsilio, 2022), ci guiderà in questo itinerario. La sua ricerca, frutto di un ampio scavo archivistico, ci permetterà di conoscere la genesi e la ricezione dell’opera di Niccolò dell’Arca.

Questa drammaticità che se ripropone nel tempo, sarà messa a confronto con la predicazione del ‘600. Docente te in ecclesia non clamor populi sed gemitus suscitetur. Lacrime auditorum laudes tuae sint. (S. Girolamo, Epist., 34). Nel XVII secolo alcuni gesuiti manterranno questa stretta relazione tra predicazione e lacrime: Peccatori disingannatevi, o piangere o perire bisogna (L. Giuglaris, Quaresimale, 194). Per altri, sarà necessario distinguere tra lacrime del cuore e lacrime degli occhi. Il rapporto tra predicazione e pianto conoscerà profonde mutazioni e seguirà l’evolversi della società.

Durante il seminario si prenderanno in considerazione alcuni documenti relativi alla predicazione dei secoli XVII e XVIII, tra cui quelli appartenenti a P. Luigi La Nuza SJ (1591-1656) conservati nell’archivio. Queste carte si presentano come una vera sfida per storici e conservatori riguardo la loro fruizione.


Scritti di L. La Nuza SJ in F.C. 2142

La giornata, organizzata con il patrocinio della Fondazione La Gregoriana, avrà luogo il 16 marzo. Dalle ore 9:30 alle 13.00 si svolgeranno gli interventi degli specialisti. Alle ore 14:30 inizierà il seminario.


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