Le Officine
L’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana promuove una serie di giornate di studio che mirano a far conoscere a una più ampia cerchia di studiosi il proprio patrimonio documentale.
Mettersi all’opera
Le giornate di studio si svolgono in due momenti. Nella mattinata i relatori illustrano il tema della giornata. Al pomeriggio si tiene un seminario che ha come fulcro un codice dell’archivio relativo al tema prescelto.
La materia
Nel seminario pomeridiano si considera la materialità di alcuni documenti scelti per la giornata. Le osservazioni riguardanti la conservazione dei documenti sono utili alla loro fruibilità e consentono una comprensione più vasta della loro enunciazione.
τί κλαίεις;
La domanda τί κλαίεις; (Perché piangi?) attraversa i tempi: dalla letteratura classica passando per quella biblica. Donna perché piangi? è l’interrogativo che riecheggia sulla soglia della tomba vuota la mattina della Risurrezione. Per il cristianesimo medievale, le lacrime saranno raccolte come donum lacrimarum. Per Roberto Bellarmino, la Chiesa militante è una columba semper gemente. La domanda però evoca la ineliminabile ambiguità del pianto. A partire dalla metà del XVII secolo, il pianto sarà osservato da altre prospettive e sarà considerato nei traités des passions.
La varietà di contesti in cui la domanda si è generata impedisce allo storico di stabilire una indiscriminata continuità del pianto ma offre un’occasione per considerare lo scorrere delle lacrime fino ai nostri giorni.
Luisa Ciammitti
Luisa Ciammitti ha lavorato dal 1977 al 2014 nella Soprintendenza per i beni artistici e storici. Ha partecipato al restauro del Compianto di Niccolò dell’Arca, eseguito nel 1984. Ne seguì una mostra su Francesco del Cossa, Ercole de’ Roberti e Niccolò dell’Arca, per la quale curò la sezione dedicata al Compianto e quella riguardante la distrutta cappella Garganelli. Ha diretto la Pinacoteca Nazionale di Ferrara dal 2004 al 2014.
Bernadette Majorana
La sua ricerca si focalizza intorno ai rapporti tra performance teatrale e cultura religiosa in età moderna. Si occupa anche del teatro nei collegi della Compagnia di Gesù (XIX-XX secolo).
Martín M. Morales
Insegna storia moderna nella Facoltà di Storia e beni culturali della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana. Direttore dell’Archivio Storico, si occupa di storiografia gesuitica.
P. Luigi La Nuza
Nato a Licata nel 1591, entrò nella Compagnia di Gesù nel 1609. Morì a Palermo nel 1656. Conosciuto come l’apostolo dell’Indie della Sicilia, furono celebre le sue prediche quaresimali: Lo detto P. La Nuza fecce una predica al passare della processione con gran lacrime di esso e di tutta la udienza (Cronaca di T. Lo Bruno, c.99) Pur scrivendo le sue prediche era solito a improvvisare e a rappresentare l’Ecce homo. La causa di beatificazione fu introdotta nel 1713. Nel 1847 Pio IX lo dichiarò venerabile.
I suoi documenti
Scrisse diverse opere spirituali tra cui l’Antidoto prezioso contro il peccato mortale. La dispersione e complessità del suo lascito manoscritto rappresenta tuttora un enigma per la comprensione della sua scrittura.
Una sfida alla conservazione
Molte di queste carte si presentano soprascritte a più riprese, fortemente inchiostrate e perforate. Possono osservarsi alcuni disegni come croci e teschi. Certe parole risaltano tra le altre: Iesus, Maria, bona morte, breves dies, della morte temo, ultima boccata …: Iesus, Maria, bona morte, breves dies, della morte temo, ultima boccata …
Perché piangi?
Il compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca che si conserva nella chiesa di Santa Maria della Vita (Bologna), con le sue Marie sterminatamente piangenti (C. Malvasia, Le pitture di Bologna, 1686), sembra attraversare i tempi.
Luisa Ciammitti, autrice di L’Arca di Niccolò. Riflessioni e documenti (Marsilio, 2022), ci guiderà in questo itinerario. La sua ricerca, frutto di un ampio scavo archivistico, ci permetterà di conoscere la genesi e la ricezione dell’opera di Niccolò dell’Arca.
Il pianto e le sue desinenze
Questa drammaticità che se ripropone nel tempo, sarà messa a confronto con la predicazione del ‘600. Docente te in ecclesia non clamor populi sed gemitus suscitetur. Lacrime auditorum laudes tuae sint. (S. Girolamo, Epist., 34). Nel XVII secolo alcuni gesuiti manterranno questa stretta relazione tra predicazione e lacrime: Peccatori disingannatevi, o piangere o perire bisogna (L. Giuglaris, Quaresimale, 194). Per altri, sarà necessario distinguere tra lacrime del cuore e lacrime degli occhi. Il rapporto tra predicazione e pianto conoscerà profonde mutazioni e seguirà l’evolversi della società.
Durante il seminario si prenderanno in considerazione alcuni documenti relativi alla predicazione dei secoli XVII e XVIII, tra cui quelli appartenenti a P. Luigi La Nuza SJ (1591-1656) conservati nell’archivio. Queste carte si presentano come una vera sfida per storici e conservatori riguardo la loro fruizione.
La giornata, organizzata con il patrocinio della Fondazione La Gregoriana, avrà luogo il 16 marzo. Dalle ore 9:30 alle 13.00 si svolgeranno gli interventi degli specialisti. Alle ore 14:30 inizierà il seminario.

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