Docente te in ecclesia non clamor populi, sed gemitus suscitetur. Lachrimae audientium, laudes tuae sint. (San Girolamo)
La lectio
La giornata di studio del prossimo 16 marzo si svolgerà in due momenti. Nella mattinata con l’aiuto di Luisa Ciammitti e di Bernadette Majorana metteremo a confronto il celebre Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca con alcuni brani della predicazione del ‘600. L’urlo pietrificato, secondo il dire di Gabriele D’Annunzio, sembra viaggiare nel tempo ed evocare, ancora oggi, la forza dirompente e liberatrice del pianto.
Cosa succede invece con quei sermoni che risuonavano nelle città e nelle campagne del XVII secolo durante le missioni in tempo di Quaresima? Ancora desterebbero la nostra commozione? Pietra e parola messe una davanti l’altra.

Il seminario
Al pomeriggio si terrà un seminario dove analizzeremo una serie di documenti con una scrittura che assomiglia a un palinsesto. In queste oscure carte, un predicatore gesuita del XVII secolo, P. Luigi La Nuza, tratteggiò parole, frasi e disegni cercando di commuovere i suoi ascoltatori e perfino con il suo proprio pianto suscitare il pianto altrui. Queste sofferte carte, al limite della leggibilità, rappresentano una sfida non solo per la comprensione ma anche per la loro conservazione nel tempo. L’osservazione attenta della materialità del supporto orienta le strade dell’analisi.
A questo link è possibile effettuare la registrazione per partecipare alla giornata:
Le Marie intorno sembrano infuriate dal dolore – Dolore furiale. Una verso il capo – a sinistra – tende la mano aperta come per non vedere il volto del cadavere e il grido e il pianto e il singulto contraggono il suo viso, corrugano la sua fronte, il suo mento, la sua gola. L’altra con le mani tessute insieme, con i cubiti in fuori, ammantata piange disperatamente. L’altra tiene le mani su le cosce col ventre in dentro e ulula.
(G. D’Annunzio, Taquini.)

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