APUG acquisisce i fondi dei padri Pierre Blet e Giacomo Martina


Giacomo Martina

 

Recentemente l’APUG ha acquisito due archivi di grande importanza per la storia della chiesa del ‘900. Si tratta delle carte appartenute ai due storici gesuiti Pierre Blet (1918-2009) e Giacomo Martina (1924-2012), entrambi docenti presso la Pontificia Università Gregoriana, famosi rispettivamente per aver curato una storia del pontificato di Pio XII e l’Enciclopedia dei Papiedita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.

Pierre Blet

Pierre Blet, nato a Thaon nel 1918, entra nella Compagnia di Gesù il 7 settembre 1937 a Laval. Nel 1958 si laurea alla Sorbona discutendo una tesi dal titolo Les assemblées générales du clergé de 1615 à 1666. Presenterà inoltre una tesi complementare dal titolo Correspondance du nonce en France, Ranuccio Scotti: 1639-1641, iniziando così i suoi studi sui rapporti diplomatici tra la Chiesa e la corona francese nel corso XVII secolo. Grazie a questi studi potè insegnare storia della diplomazia presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica dal 1965 al 1995, oltre che storia moderna presso la Pontificia Università Gregoriana, dove giunse come professore nel 1959.

La sua fama è comunque legata alla grande opera di scavo degli archivi vaticani effettuata come membro della commissione nominata da papa Paolo VI per fare luce sul ruolo assunto dalla chiesa e dal pontefice Pio XII durante la seconda guerra mondiale, con particolare con riferimento alla persecuzione ebraica. La commissione composta da Angelo Martini, Burkhart Schneider, Robert A. Graham, oltre che da Blet, venne nominata nel 1964 e lavorò per quasi 20 anni alla pubblicazione dei Actes et Documents du Saint Siège rélatifs à la Seconde Guerre Mondiale, usciti in 12 volumi tra il 1965 e il 1982.
Le carte versate all’APUG, per ora solo sommariamente inventariate, sono costituite da 43 faldoni contenenti varie tipologie di materiale, dalla corrispondenza agli appunti per le lezioni, dalle ricerche frutto dei suoi interessi di studio e alle carte personali/familiari.
Il fondo Martina, di minore consistenza, è conservato in 10 scatole contenenti materiali analoghi a quelli del fondo Blet. Giacomo Martina, nato a Tripoli ed entrato nella Compagnia di Gesù nel 1939, frequentò la Pontificia Università Gregoriana dapprima come studente, ottenendo la Licenza in Filosofia nel 1947 e quella in Teologia nel 1954, oltre ad un laurea presso l’Università di Roma nel 1950, e poi dal 1964 iniziò a insegnarvi Storia della Chiesa, presso la facoltà di Teologia. I suoi studi si concentrarono sulla storia della chiesa durante il XIX secolo, in particolare su Pio IX, cui dedicò una monografia in 3 volumi (1974-1990). Le sue opere più famose hanno però un’impostazione di più ampio respiro visto che trattano della storia della chiesa a partire dalla Riforma fino ad arrivare agli avvenimenti della seconda guerra mondiale (Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni). Membro del comitato scientifico che coordinò i lavori per la compilazione dell’Enciclopedia dei Papi, edita dalla Treccani, una delle sue ultime fatiche fu quella di scrivere una Storia della Compagnia di Gesù in Italia (1814-1983), ad oggi ancora l’unica dedicata alle vicende dell’ordine gesuita dal ristabilimento della Compagnia (1814) ai giorni odierni.

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