Liceali all’opera


a cura di Sara Capozzi e Alice Selva Tattoli (IV EC Liceo classico e linguistico Aristofane)

«Lo scopo della scuola è quello di trasformare gli specchi in finestre» (S.J.Harris)

Chi meglio di noi studenti può capirlo? Nonostante la fatica, l’impegno, gli sforzi, per noi la scuola è uno dei più grandi trampolini di lancio della nostra vita.

Negli ultimi anni il Governo ha aggiunto alle opportunità formative scolastiche nei licei un “progetto mirato a migliorare la crescita e la formazione delle competenze e a rendere tutti gli studenti protagonisti consapevoli delle scelte per il proprio futuro”. Come è riportato nell’articolo in https://labuonascuola.gov.it/: “nell’alternanza scuola-lavoro viene introdotto un metodo didattico e di apprendimento in corrispondenza alle esigenze del mondo esterno lavorativo”. Il ministero promette di fornire esperienze diverse, in vari campi, in accordo con gli indirizzi. scolastici e ambiti di interesse e con il  fine di ampliare le competenze degli studenti. Eppure sembra che i liceali non trovino messe in pratica tutte le promesse fatte; ad alcuni ragazzi i progetti vengono imposti senza prendere in considerazione le ambizioni del singolo. Quella dell’alternanza è una riforma neonata e, per vedere mantenute tutte le promesse fatte, è necessario aspettare ancora alcuni anni, anche per dare tempo alle scuole di trovare abbastanza convenzioni da soddisfare gli interessi di tutti. 

Tra gli autori presentati durante l’attività di alternanza per iniziare un percorso critico vi è Bernard Stiegler, filosofo francese contemporaneo.  Egli distingue tra i concetti lavoro e impiego considerando il lavoro come il luogo della realizzazione dell’uomo; al contrario l’impiego è una costruzione sociale finalizzata ad acquisire soldi. Il lavoro implica qualità, l’impiego implica quantità. Il lavoro è un’attività prettamente umana, l’impiego è un’attività meccanica e in quanto tale adatto ad essere sostituito dal lavoro delle macchine. Noi giovani entreremo in un mondo del lavoro rivoluzionato dalla tecnologia, nel quale, secondo Stiegler, gli impieghi che ora stanno morendo non esisteranno più.

Nella prospettiva di un futuro mondo delle professioni l’alternanza dovrebbe, seguendo le indicazioni del filosofo, preparare ad un lavoro non ad un impiego. Conosciamo casi discussi in cui gli studenti si trovano a svolgere impieghi al limite dello sfruttamento, in cui i ragazzi occupano ruoli che prima della riforma erano rivestiti da lavoratori effettivi. L’alternanza è pensata come prestazione di lavoro gratuito, ma perchè non si trasformi in sfruttamento è necessario che sia vantaggioso per gli studenti in ambito formativo.I liceali sono gli studenti di quei famosi istituti che “non insegnano nulla di pratico”, dopo i quali si presuppone un percorso universitario; i liceali sono le persone che per ultime entreranno nel mondo del lavoro e l’alternanza dà l’opportunità di non arrivare completamente impreparati. Se il liceo fornisce una formazione prettamente teorica l’alternanza potrebbe rappresentare l’opportunità di completare la formazione personale anche in ambito pratico. Il dibattito sull’utilità della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) è ancora aperto. Si discute su questioni quali: difficoltà riscontrate dai professori, che lamentano di non riuscire a terminare i programmi per l’assenza dei ragazzi o di interrogare regolarmente e dagli studenti, mentre questi ultimi si trovano in difficoltà con gli impegni pomeridiani. Non è facile trovare percorsi che entusiasmino i ragazzi e siano utili all’apprendimento. Tutti i progetti interessanti e istruttivi richiedono grande impegno, impegno che, agli occhi dei docenti, viene sottratto allo studio curricolare; bisognerebbe comprendere che per ”curricolare” si intende non solo il tradizionale impegno scolastico, ma anche l’esperienza lavorativa. Una grande opportunità che offre la nuova riforma è quella di sperimentare ambiti che altrimenti non si sarebbero presi in considerazione. E’ questo il caso del progetto GATE, organizzato dall’Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana . Obiettivo del progetto è mettere a disposizione degli studiosi parte del patrimonio dell’archivio coinvolgendoli nell’edizione critica di testi manoscritti e a stampa del Seicento. Noi studenti abbiamo contribuito all’arricchimento della piattaforma con la trascrizione della corrispondenza tra Kircher e Schott. In cambio del nostro contributo ci è stata offerta un’esperienza che ci ha iniziati al rapporto datore di lavoro-dipendente, ci ha insegnato ad applicare un approccio filosofico all’uso delle tecnologie e a farne un uso responsabile. Ci ha fornito una conoscenza informatica di base e ci ha introdotti nel mondo degli archivi storici. Auspichiamo perciò una collaborazione tra l’alternanza e la scuola, affinchè gli studenti e i rispettivi docenti possano usufruire entrambi dei vantaggi che questa riforma può offrire.

Un percorso per immagini

2 risposte a "Liceali all’opera"

  1. L’esperienza di alternanza Scuola-lavoro risponde finalmente ad una richiesta della modernità, ossia coniugare la vita della persona con la comunità, la libertà personale con il bene della polis.
    Il saper fare e il saper dire devono sempre accompagnarsi al saper pensare : la grande sfida per la scuola è saper mettere insieme questi diversi aspetti!
    Grazie!

  2. Cher Père, L’annexe GATE m’a spécialement intéressé. Amitiés, J. Joblin sj

    Il giorno 29 maggio 2017 10:21, Archives of Pontifical Gregorian University

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