Spiritualità: ambivalenze e opportunità


Che cosa è dunque una spiritualità? Considerata nel suo principio, come il termine di un «ritorno», sarebbe uno «spirito» originale, già tradito da tutto il suo linguaggio iniziale e compromesso dalle sue interpretazioni ulteriori, in modo che, non essendo mai la dove e detta, sarebbe dunque l’inafferrabile e l’evanescente. (Michel de Certeau)

Il termine spiritualità, che si diffonde a partire dal XX secolo, sembra oggi predominare su un altro termine molto più antico: religione. Il primo, grazie alla sua ampiezza semantica, abbraccia un gran numero di esperienze, talvolta diverse e perfino contrapposte. Il secondo, si presenta spesso come divisivo e fonte di possibili conflitti. In ogni caso, spiritualità religione devono coniugarsi in un mondo che si autorappresenta come secolarizzato. In questa giornata di studio, organizzata dall’Archivio Storico, ci si confronterà con questa complessità. Sotto la guida del prof. Sergio Belardinelli (Università di Bologna) approfondiremo l’ambiguità di questi due concetti, per considerare anche le opportunità che la società contemporanea può offrire alla funzione della religione e della spiritualità.

Questa iniziativa si concretizza grazie a una donazione che ha permesso il restauro del codice F.C. 1055, tra i più antichi esemplari conservati nell’Archivio storico. Questo documento, intitolato Miscellanea ascetica, contiene una serie di testi rappresentativi di quella che oggi viene chiamata “spiritualità ignaziana”. A torno a questo prezioso testimone sarà allestita una mostra con altri manoscritti del XVI e XVII secolo del Fondo Varia Spiritualia. A questo link è possibile effettuare la registrazione:


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