Miscellanea
Martín M. Morales
La miscellanea è la disfatta dell’archivio. E’ la vittoria della pigrizia dell’archivista che non riesce comunque a rinunciare alla sua smania ordinatrice. Il raggruppamento miscellaneo mette in crisi tutto l’archivio perché nella sua arbitrarietà si manifesta ciò che, altrove, nell’ordine, si finge e si nasconde e spesso si perde: la collocazione originaria dell’oggetto, il flusso nel quale era inserito, il nome e la funzione che aveva. Oggi le carte separate e ordinate, con dei criteri che non saranno mai quelli originari, sono battezzate anche queste con un nome generico: documenti. Denominazione questa altrettanto miscellanea che non rende né giustizia né onore a quelle vestigia del passato.
La perdita della memoria riguardo come e perché sono stati conservati la pergamena medievale, il disegno del XVIII secolo e il sermone stampato così come lo smarrimento del senso che portò a separare qualcosa da un insieme, confessa anche l’incapacità del presente di accettare l’alterità del passato. Tuttavia, l’archivio non rinuncia alla sua voglia di sistemare le cose anche attraverso il paradosso di ordinare dichiarando: ‘queste carte sono state ordinate in disordine’. Non si può non evocare la tassonomia di Borges nella sua enciclopedia cinese, Emporio celeste di conoscimenti benevoli:
Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all’Imperatore, (b) imbalsamati, (c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s’agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
Non c’è classificazione dell’universo che non sia arbitraria e congetturale perché semplicemente, ci ricorda Borges, non sappiamo cosa sia l’universo.
Questo ordinamento fittizio, come se tutto l’archivio non lo fosse, cercherà di trovare una motivazione razionale dinanzi a un ordine irrazionale e casuale, il quale vorrebbe rimanere intonso in virtù di un principio sacrosanto della archivistica: non si devono mai smembrare gli atti di una serie ! A questa legge si aggiunge il comandamento che imporrebbe di non alterare l’oggetto che proviene dal passato. Questo noli me tangere travisato ricorda anche lo sforzo dello storico che scrivendo la sua storia farà di tutto per nascondere le sue operazioni di taglio e di montaggio che fanno apparire le cose “così come furono”. Storici e restauratori, riluttanti a lasciarsi alterare dal passato, operano pesanti e celati interventi per rendere il passato il più possibile accettabile per il presente, ossia “presentabile”.
Sono simpatiche le miscellanee. La mescolanza della miscellanea pulsa sotto una coperta, dentro un faldone o imbrigliata in una legatura povera. La miscellanea è un insieme di voci dissonanti che vogliono diventare un coro. Sembrano piuttosto quei buontemponi che un po’ ubriachi canticchiano spensierati canzoni di cui non ricordano tutte le parole e mescolano il pezzo dell’una con l’altra. Nelle miscellanee pulsa la vita. Sono come un tavolo disordinato, come una testa con i cappelli arruffati, i quali, ma non sempre, indicano una testa pensante. Per la nostra attenzione intermittente e disattenta, grazie alla velocità dello schermo, la miscellanea ci è congeniale, ci permette di saltare di palo in frasca. Viola la sentenza di Plinio il Giovane: Aiunt enim multum legendum esse, non multa (Epist. VII, 9). La miscellanea è l’impero delle “multa”. Forse è arrivato il momento di smembrare queste miscellanee affinché abbiano una nuova esistenza, la loro inventariazione è solo il primo passo.

All’interno del Fondo Curia e del Fondo APUG si contano circa un centinaio di miscellanee fittizie. Si tratta di diversi codici con intestazione a un generico titolo “Miscellanea” seguito da aggettivi più o meno esaustivi. Questo materiale è caratterizzato da una grande eterogeneità relativa a:
- luogo di produzione
- materiali: pergamene, carte filigranate e carte moderne di formati molto diversi generalmente rilegati nel formato in-folio (dal frammento al bando di grande dimensioni ripiegato)
- date: dal Medioevo all’Ottocento
- tipologia documentaria: testo manoscritto, testo a stampa, disegno, incisione, materiale cartografico
- contenuto: testi teologici, poetici, scientifici,
E’ in corso un progetto di valorizzazione del Fondo miscellanee nel quale si prevede la catalogazione dei singoli pezzi contenuti nei volumi miscellanei integrando catalogazioni di manoscritti con quelle di stampati e di materiale grafico. Data la complessità di gestione si è scelto di non inserire in MOL (Manus on line) catalogazioni estese di questi materiali ma soltanto i titoli presenti o elaborati dal catalogatore qualora assenti dal documento. Al momento sono stati trascritti gli indici dattiloscritti che si trovavano all’inizio di parte dei volumi miscellanei del Fondo APUG. Si procederà con l’inserimento degli indici manoscritti e successivamente con l’inserimento di quelli che non riportavano alcun indice.
Di seguito l’elenco delle segnature relative ai codici dei quali è stato trascritto l’indice:
APUG 118 Miscellanea oratoria et litteraria latina
APUG 212 Miscellanea di documenti relativi alla storia della Compagnia (sec. XVI, XVII e XVIII)
APUG 260 Miscellanea di ricette medicinali, poesie e storica
APUG 292 Miscellanea, lettere
APUG 549A Raccolta di autografi di persone illustri
APUG 884 Miscellanea liturgica, storica, ascetica, agiografica ecc. (sec. XVIII)
APUG 895 Miscellanea storica, polemica, missionaria, ecc. della Compagnia di Gesù (sec. XVII-XVIII)
APUG 1086 Miscellanea oratoria variorum (sec. XVI-XVII)
APUG 1143 Miscellanea di composizioni letterarie di PP. del Collegio Romano
APUG 1178 Miscellanea oratoria
APUG 3084 Miscellanea spiritualia (sec. XVI)
L’ha ribloggato su Istoreo.
Descrizione perfetta nella sua perspicuità. Mi complimento molto per questo, ma non posso non fare mente alla mia ‘paradossale’ miscellanea: il ms Apug FC 2052. Un cordiale saluto. R. Moscheo
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