I drammi di “valore” di Bernardino Stefonio (1562-1620)


La descrizione completa del codice in
MANUS on line: APUG 1293

Innanzi alla pressione selettiva per costituire il catalogo è comprensibile che un archivista abbia liquidato una scheda di teatro gesuitico con la frase: “Drammi di nessun valore del s. 17”. Altri migliaia di manoscritti aspettavano di essere schedati.

I valori funzionano finché non siano osservati da vicino e non vengano sottoposti a una prospettiva storica orientata piuttosto dalla differenza che dall’automatismo dell’analogia. I valori sono sufficientemente astratti per assicurare la comunicazione, un po’ come le lanterne volanti: rimangono in aria mentre la loro fiamma è accesa. Se si volesse capire quali sono i fondamenti dei valori si potrebbe rischiare di accrescere i disaccordi. I valori aiutano a stabilire formule di contingenza, vale a dire, sono utili per reprimere altre possibilità già date, fanno così più sopportabile la indeterminazione dell’accadere. Questa variabilità dei valori diventa per lo storico un possibile oggetto di ricerca. Il progetto Jesuit Drama, aperto recentemente in GATE, vuole tracciare questa evoluzione utilizzando il “teatro gesuitico” come uno studio di caso. In questo modo, la ricerca seguirà, insieme ad altre piste, in che modo il teatro gesuitico è stato osservato sin dalla sua nascita fino ai giorni nostri.

Martín M. Morales

Quest’anno cade la ricorrenza dei quattrocento anni della morte del gesuita sabino Bernardino Stefonio morto a Modena l’8 dicembre 1620. Un anniversario diventa spesso un’occasione per rievocare personaggi e rispolverare manoscritti. In questo caso, oltre un anno fa abbiamo revisionato il fondo e documentato uno stato di conservazione precario per diversi manoscritti attribuiti a Stefonio.La necessità di intervento è stata accolta dalla prof.ssa Mirella Saulini che ha generosamente finanziato il progetto di restauro e la digitalizzazione di quattro manoscritti.

Posthumae Bernardini Stephonii e Societate Iesu Prosae
(Romae, 1656) Elogium, c. [3r]

Il progetto di valorizzazione comincia dal restauro delle opere

Come momento preliminare ad ogni progetto di valorizzazione1 deve esserci la valutazione della materialità dell’opera considerata come oggetto costituito di diverse materie (carte, inchiostri, legature), che ha subito dei danni e che necessita di interventi per poter essere oggi fruito senza correre il rischio di perdere irrimediabilmente questa documentazione. I codici attribuibili a Bernardino Stefonio sinora rinvenuti nel fondi antichi:

E’ stato valutato lo stato di conservazione dell’intero fondo in vista dell’elaborazione di un piano di emergenza per restaurare e condizionare i documenti che necessitavano di interventi urgenti. Nel caso di questo fondo sono stati selezionati un codice dell’opera Flavia (APUG 1252), un codice del Mimus (APUG 1199) e due codici dell’opera Symphorosa (APUG 1202 e APUG 1484).

  • Restauro della lacuna con carta giapponese

Gli interventi sono stati realizzati presso il Laboratorio Librarti di Roma, nelle persone di Serena Dominijanni e Giulia Venezia che hanno fornito dettagliati riscontri durante tutte le fasi del restauro.

Questo lavoro ha dato il via ad un altro progetto di portata ben più ampia legata alla produzione teatrale gesuitica, osservabile attraverso i manoscritti prodotti al Collegio Romano e oggi. Nella pagina GATE Jesuit Drama è possibile seguire l’avanzamento del progetto.

1 Cfr. concetto di valorizzazione espresso nel progetto Monumenta Concilii Tridentini

 

3 risposte a "I drammi di “valore” di Bernardino Stefonio (1562-1620)"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.